… e non è che sia diventato più facile, oggi!
Parlo, per poche righe, di energia vitale e di come, da sempre, ci sia interesse – inconsapevole per la maggior parte – verso ciò che ci anima, ciò che ci sorregge letteralmente e che, quando si affievolisce, ci porti a malessere, malattia e morte.
30 anni fa, durante le presentazioni pubbliche dei corsi di 1° livello ReiKi Usui System, una trentina di persone in media ogni volta, c’erano sempre “i detrattori”, “i guastatori”, “gli invasati” e, infine, quelli che sarebbero diventati nostri allievi 🙂 Abbiamo sempre attuato una selezione stretta, per poter lavorare bene. E abbiamo usato persino le 4 leggi del KI, per introdurre alla percezione dell’energia vitale!
Quando meno se ne parla, di qualcosa, o se ne parla poco e sommessamente, più curiosità, convinzioni, presunzioni agiscono deviando dalla semplicità delle cose. Per il ReiKi, come per tutto.
Vent’anni fa se n’è cominciato a scrivere in rete. Dai siti amatoriali di fine anni ’90 agli esordi dei social. Sono stata presente, in ciascuna di queste fasi, e come guida REIKI per superEva ho potuto supportare il ReiKi nella sua forma chiara, semplice, pura e potente per centinaia di persone interessate all’ENERGIA.
Oggi, nel PIENO dell’Era digitale, non è diventato più facile. Se ne parla, di più, dell’energia vitale. Di più però è davvero al limite con “a sproposito”.
Perché OGGI le opinioni di qualcuno possono, in un battito di ciglia, divenire Legge e Vangelo, soprattutto se gestite in modo scaltro sui social. Anche, soprattutto, se sono solo mere e limitate opinioni personali.
Perché OGGI la sensibilità di ciascuno è seriamente compromessa dalla mole di dati (in maggior parte INUTILI, quasi sempre perniciosi) rappresentativi di una umanità stanca, disorientata, ignorante di ignorare.
Non ho programmato corsi, per il 2020, perché da metà anno voglio riprendere il supporto individuale, con le sedute. Per le donne. Esclusivamente.
Non credo sia possibile fermare il delirio digitale. Penso, però, che ciascuno di noi debba contribuire alla crescita, al rafforzamento del BUON SENSO, figlio dell’equilibrio, della quiete interiore, della calma.
Non tanto l’ignoranza, quanto il cuore malato, atrofizzato (e mi riferisco alla capacità di amare) e infeltrito, genera “il male”.
L’aggressività, l’idiozia del razzismo, dell’invidia, della calunnia, dell’autoreferenzialismo, l’incapacità di distinguere la realtà dalla propria, più o meno limitata, esperienza personale…
“A una mente tranquilla l’universo intero di arrende”.
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